Aerosol: perché si utilizza e quando non si dovrebbe utilizzare

L’aerosol o aerosolterapia è una tecnica di somministrazione dei farmaci molto comune in questo periodo dell’anno dove le influenze sono varie e particolarmente aggressive. L’aerosol è utilizzato per la cura o la prevenzione di malattie da raffreddamento, infiammazioni ed infezioni delle vie aeree.

Questa terapia viene fatta attraverso un dispositivo, acquistabile su siti di autorizzati come : SanitariaPolaris.it
alimentato a corrente che riduce le sostanze terapeutiche in microscopici corpuscoli che riescono a raggiungere con facilità le mucose di naso, laringe, trachea, bronchi e polmoni.

Si tratta di una tecnica molto efficace soprattutto se si considera il rapporto delle dosi terapeutiche necessarie, oltre alla possibilità di curare selettivamente le vie aeree alte, medie o basse. Ad esempio, solo le particelle con un diametro aerodinamico inferiore ai 5 micron sono in grado di raggiungere bronchioli ed alveoli, in quantità significativa per esercitare la loro attività.

Con l’aerosol, dunque, il nebulizzatore trasforma il farmaco in gocce molto fini le quali, attraverso un ugello, vengono disperse da un diffusore, che ne consente la veicolazione attraverso l’albero respiratorio. Queste particelle finissime, si depositano e vengono assorbite dalle mucose delle vie aeree. L’aerosolterapia consente di ottenere, quindi, un’azione locale mirata, senza coinvolgere l’organismo a livello sistemico.

L’efficacia dell’aerosolterapia è maggiore per via orale. Quella nasale, infatti, trattiene gran parte della soluzione, che così non riesce a raggiungere le vie respiratorie più basse, come i piccoli bronchi. In generale, le particelle di diametro superiore agli 8 micron impattano a livello dell’orofaringe, mentre le particelle di un aerosol in grado di depositarsi a livello delle basse vie aeree hanno dimensioni comprese tra 0,5 e 5 micron.

I modelli di aerosol di ultima generazione, gli apparecchi a ultrasuoni, fanno della silenziosità e della velocità di esecuzione il loro cavallo di battaglia, a fronte però di una maggior difficoltà di nebulizzazione di farmaci densi come i cortisonici.

Ci sono, in ogni caso, alcune precauzioni da prendere. I più piccoli ad esempio, specie durante il risposo, respirano prevalentemente con il naso: questo, tuttavia, agisce come una sorta di filtro che trattiene la maggior parte dei farmaci contenuti nell’aerosol e così facendo impedisce il loro arrivo a destinazione per curare la propria influenza. Per questo motivo è essenziale fare attenzione che, durante l’aerosol, la respirazione avvenga per via orale.

Per loro la mascherina dell’aerosol andrà sempre tenuta in una posizione verticale in modo che la macchina riesca a produrre il vapore e, ancora più fondamentale, è farla aderire bene al proprio viso: questo può essere fatto anche con l’ausilio di alcuni elastici che andranno assicurati alla stessa, specie se i bambini tendono ad agitarsi una volta iniziata la cura con l’aerosol. Alla fine di ogni terapia gli attrezzi vanno risciacquati con acqua tiepida e poi disinfettati per bene, per consentire un corretto utilizzo nei giorni a seguire qualora dovesse ancora servire.

Fonte: L’AltraPagina